UN’ESTATE DA LEONI MA A SETTEMBRE CHE DOLORI!
- Perché al ritorno dalle vacanze cominciano i dolori?
Come ogni fine estate lo studio riceve richieste di persone con dolore alle ginocchia, tendiniti ai gomiti, o con fascite plantare. Il motivo principale è spesso il più scontato e banale: in vacanza si è fatto tutto quello che non si è riusciti a fare durante l’anno!
Partite di beach volley, ore ed ore di racchettoni, giorni di camminate e trekking su sentieri impervi, ore di viaggio senza soste e zaini o valige pesanti da spostare, queste sono le cause più semplici ma veritiere dei problemi muscoloscheletrici che compaiono a fine estate.
Ma partiamo con ordine e capiamo bene i motivi di tutto ciò e a chi può capitare.
Sappiamo bene che il corpo umano attorno ai 30 anni comincia a modificare la sua attività riducendo gradualmente la velocità di riparazione dei tessuti, la massa muscolare e la quantità di calcio nelle ossa. Non è un processo definito o statico, infatti una corretta attività fisica ne contrasta gli effetti. D’altra parte oggi una persona di 40 o 50 anni è ancora pieno di energie e capacità atletiche per poter compiere sport impegnativi (kitesurf, arrampicata, trekking, beach volley, racchettoni, rugby, calcio, paddle ecc.).
Purtroppo, oggi, una persona di 40 o 50 anni non ha tempo per sostenere un programma di allenamento adeguato a questi sport. Vuoi per gli impegni lavorativi, vuoi per gli impegni familiari o per mille altri motivi.
- Chi sono i week-end warriors?
Avete già sentito parlare dei week-end warriors, gli sportivi del fine settimana? Sono quelle persone che durante la settimana non riescono a fare nessuna attività fisica e si sfogano durante il sabato o la domenica con sport il cui impegno fisico richiede una adeguata preparazione infrasettimanale. Indi per cui sono spesso soggetti a traumi e infortuni sportivi.
Quello che succede in estate è più o meno la stessa cosa solo elevata al quadrato!
- Facciamo degli esempi per semplificare!
Immaginiamo il sig. Giovanni, di 47 anni, che durante l’anno sta in ufficio almeno 10 ore al giorno e nei week end deve accompagnare il figlio alle partite di calcio. Fino all’età di 30 anni ha sempre mantenuto una attività fisica adeguata e costante con degli sport e degli allenamenti in palestra. Poi con l’aumentare degli impegni ha dovuto abbandonare gradualmente tutto.
Oppure pensiamo a Rachele, 42 anni, ex professionista di ginnastica artistica. Una adolescenza passata tra allenamenti e gare, poi l’università e il lavoro a impegnare tutto il suo tempo. Aggiungiamo una famiglia numerosa per rimuovere ogni possibilità di sport o attività fisica regolare.
Quest’estate Giovanni, Rachele e tanti altri come loro sono andati in vacanza, hanno avuto molto tempo per divertirsi e lo hanno fatto con quelle attività che facevano in passato o ne hanno provato di nuove più emozionanti… ma a che prezzo?
- Cosa succede quando non siamo regolari con le attività?
Il nostro corpo si adatta gradualmente ai carichi a cui noi lo sottoponiamo, se per 9 mesi l’attività più impegnativa è sollevare la busta della spesa, allora sarà molto facile che con uno sport qualsiasi incorriamo in traumi e sovraccarichi.
I disturbi da sovraccarico possono avvenire in diverse strutture del nostro corpo non solo nei muscoli. Contratture muscolari, crampi, strappi muscolari o stiramenti sono i traumi più classici. Passiamo poi ai dolori tendinei e ai legamenti (tendinopatie, tendinite, fascite, entesite, entesopatie, lesioni parziali, stiramenti ecc). Anche le articolazioni e le ossa posso subire traumi a causa dell’eccesso di attività fisica (periostite, microfratture o fratture da stress, edema osseo, capsulite, emartro, sinovite, ecc).
I nostri giocatori estivi hanno quindi richiesto al loro fisico uno sforzo eccessivo per diverso tempo. Grazie al piacere del gioco hanno potuto continuare a farlo per diverso tempo. Chi prima o chi dopo però hanno iniziato a percepire qualche piccolo fastidio. Qualcuno ha fermato/ridotto le attività ludiche e ha cercato di risolvere la situazione, altri hanno continuato, perché dopotutto… quando ricapita una vacanza così?!
Il risultato finale è che a settembre, tutti i nodi vengono al pettine. Ritornando alla vecchia routine si azzera l’attività fisica e si riprendono le brutte abitudini: postura scorretta, alimentazione sregolata, ridotte ore di sonno, ecc.
Tutto questo non aiuta di certo le capacità di autoguarigione del nostro corpo, per cui il problema insorto in vacanza non sparisce e per di più aumenta!
- Cosa bisogna fare per far passare questo dolore?
Prima di tutto serve inquadrare il problema con un professionista del settore, ovvero un fisioterapista specializzato in disturbi muscoloscheletrici e terapia manuale.
Il fisioterapista dopo una attenta valutazione potrà identificare la causa del problema e proporre una soluzione personalizzata. In alcuni casi il problema sarà semplice e non serviranno molte sedute, in altri potrebbe volerci più tempo, ci sono molti fattori che interagiscono durante il processo di recupero. È obbligatorio che il fisioterapista ne tenga conto per offrire al paziente un preventivo il più preciso possibile.
Il programma riabilitativo dovrà contenere quindi non solo sedute di terapia manuale, terapia fisica, rieducazione neuromuscolare, posturale e tante altre attività legate alla abilità e alle competenze del fisioterapista. Saranno inseriti anche molti esercizi per casa, una chiara educazione per comprendere le cause del problema e i possibili motivi di ricaduta o rallentamento nel recupero.
- E se la fisioterapia non bastasse?
Sfortunatamente non tutti i disturbi di salute sono semplici, anzi la maggior parte sono complessi ma questo non deve farvi preoccupare. Un bisogno di salute complesso necessita solamente di un buon lavoro di squadra, il fisioterapista deve solo collaborare con altri professionisti sanitari per risolvere il problema di salute. Quindi dopo la prima visita non stupitevi se il fisioterapista scrive al medico di base descrivendo quello che ha trovato o richiede un consulto di un medico specialista o propone altre azioni. Tutto questo serve per un miglior inquadramento diagnostico e per un trattamento riabilitativo più efficace.
- Alla fine?
Alla fine, se tutto procede come preventivato, Giovanni, Rachele e tutti gli altri riusciranno a ritornare al loro stato di salute precedente e avranno un bel po’ di tempo per prepararsi fisicamente nell’ottica della loro futura vacanza estiva. Magari inserendo in agenda un po’ di tempo per un’attività fisica salutare, costante e divertente.
Alla fine possiamo dire che il fisioterapista ti può supportare in tutto il percorso di guarigione e prevenzione delle recidive ma sei tu a definire la riuscita di questo. Bisogna sempre tenere a mente che il protagonista di questa storia sei tu, non il fisioterapista!
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