Scoliosi e fisioterapia - Studio FV Fisioterapia Bologna

Scoliosi e fisioterapia

Cosa è la scoliosi

La scoliosi è una patologia della colonna vertebrale che comporta una deformazione delle ossa. Tale deformazione può essere progressiva, ovvero peggiora con il tempo. La velocità di progressione è molto varia e ci può essere un aggravamento durante il periodo di crescita puberale.
Le vertebre, durante il loro processo di accrescimento vengono spinte a crescere in modo asimmetrico creando quindi una torsione. Le vertebre, si inclinano di lato, ruotano su sé stesse andando a modificare l’aspetto esterno della schiena.
Bisogna distinguere la definizione di scoliosi da quella di atteggiamento scoliotico.
Gli atteggiamenti scoliotici sono delle alterazioni della forma del tronco non strutturate, questo significa che non ci sono deformazioni vertebrali. Il tronco è atteggiato involontariamente in modo asimmetrico e non fisiologico.

Chi colpisce la scoliosi

Le scoliosi compaiono prevalentemente nel bambino/a durante la fase di crescita, quindi da 0 a 18 anni, dove le vertebre della colonna crescono in modo asimmetrico e provocano quelle curvature nei tre piani dello spazio.
La scoliosi più diffusa (più dell’80% dei casi) è quella “idiopatica“ o primaria, cioè quella di cui non si conosce la causa e che sembra essere determinata da un insieme molto variabile di fattori, tra cui quelli di tipo genetico (al momento maggiormente studiati). Ovviamente ci sono anche delle scoliosi secondarie (successive ad un evento o una patologia). In questo caso non ci si ferma alla fascia di età 0-18, i soggetti interessati possono avere età disparate. Ad esempio anche un adulto che ha subito una frattura vertebrale può sviluppare una scoliosi secondaria alla cuneizzazione del corpo vertebrale. Oppure un anziano con un deficit neuromuscolare grave.

Quando compare la scoliosi

La scoliosi può insorgere a diverse età. Si può presentare nel bambino sotto i 3 anni di età (scoliosi infantile), tra i 3 e i 9 anni (scoliosi giovanile) oppure tra i 10 e i 18 anni (scoliosi adolescenziale). Come specificato la fascia di età per la comparsa delle scoliosi secondarie è più ampia di quella delle scoliosi primarie. Quindi non ha un punto di stop.
Prevedere la comparsa di una scoliosi non è quasi mai possibile. C’è una maggiore probabilità che colpisca le femmine (7 casi su 10) e si presenta in circa il 3% della popolazione. Fortunatamente solo una piccola percentuale è grave (1 ogni 2000). La presenza di un familiare con scoliosi aumenta la probabilità di sviluppare la scoliosi.
Nell’80% dei casi viene diagnosticata durante l’adolescenza, perché la spinta puberale crea un picco di crescita (10-13 anni nelle femmine e 12-15 anni nei maschi). Tuttavia non è detto che quello sia il reale momento di comparsa della scoliosi.

Come ci si accorge di avere la scoliosi

Il processo di evoluzione della scoliosi è subdolo e può partire anni prima della sua scoperta.
È importante individuare la scoliosi sul nascere per ridurre il suo progressivo aggravarsi e iniziare già da subito il trattamento più adeguato.
Una prima valutazione può essere fatta anche da persone non esperte (insegnanti o genitori) a cui si può insegnare che cosa osservare. È buona abitudine controllare periodicamente la postura, soprattutto nei periodi della crescita che corrispondono alla fase potenzialmente più pericolosa per l’insorgenza di questa patologia.
Un interessante modo di valutare la schiena del proprio figlio è questo: lo screening promosso da ISOCO. Dove si può seguire le indicazioni di un video che spiega passo per passo cosa fare.
Nel caso in cui i genitori avessero dei dubbi è giusto parlarne con il pediatra o il medico di riferimento. Un fisioterapista adeguatamente formato può valutare il/la bambino/a e consigliare o meno una visita medica specialistica. In caso di scoliosi il trattamento è lungo e impegnativo: i bambini e le loro famiglie dovranno fare affidamento su specialisti che li aiuteranno e sosterranno attraverso un trattamento personalizzato.
Nel caso in cui non fosse presente una scoliosi ma solo un atteggiamento scoliotico le indicazioni sono differenti.
Non ci sarà quindi un trattamento sanitario ma solo il monitoraggio e l’inserimento di consigli e accorgimenti per uno stile di vita più attivo, per una adeguata igiene posturale e per migliorare la funzione della muscolatura di sostegno.

Perché si deve curare la scoliosi

Curare la scoliosi è utile non solo per un fatto estetico ma anche per assicurarsi una qualità di vita adeguata in età adulta.
Infatti le deformazioni vertebrali che creano le curve scoliotiche possono portare, dopo la fine della fase di crescita, a scompensi nell’apparato muscioloscheletrico generando dolori e limitazioni nelle attività di vita quotidiana.
Non esiste una certezza sul miglior trattamento ma si hanno diverse prove di efficacia di alcuni metodi di trattamento come il metodo SEAS o il corsetto.
Le curve scoliotiche gravi (oltre 30° Cobb) possono peggiorare anche dopo l’adolescenza. In casi come questo il medico specialista può optare per il trattamento chirurgico.
In tutti questi casi la fisioterapia è indicata come trattamento principale o come coadiuvante del corsetto.
Il fisioterapista specializzato nel trattamento delle patologie vertebrali dovrà quindi creare un programma riabilitativo specifico ed adeguato alle necessità presenti.

All’interno dello Studio FV, il dott. Ballardin Francesco segue da anni i ragazzi con scoliosi attraverso un approccio basato sulle evidenze che sfrutta diverse tecniche come il metodo SEAS, la rieducazione posturale, le manipolazioni osteopatiche e gli esercizi personalizzati.

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